SPIRITI DELLA NATURA: fate del gelo, fate delle piante
PIANTE: Menta romana, Timo, Angelica, Uva ursina, Bardana
COLORI: blu-verde scuro
FIORI: Calendula, Cosmos
PROFUMI: fragola, fiore di melo
PIETRE: Opale, Tormalina, Berillio, Turchese
ALBERI: Tasso, Cipresso, Acacia
ANIMALI: cervo, sciacallo, elefante, ariete, scorpione, airone
Energia: avanzamento; purificazione interiore. Karma e reincarnazione; Giustizia ed equilibrio. Profonda armonia
Il decimo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano prende il nome dal numero otto, in quanto nell’antica Roma prima che Giulio Cesare promulgasse il calendario giuliano spostando l’inizio dell’anno al 1° Gennaio, questo era l’ottavo mese dell’anno.
Si tratta di un momento di festa oltre che di presagio, segna il culmine della stagione autunnale, quel periodo di maturazione finale e decadimento che annuncia l’inverno. Nel calendario celtico/ pagano la fine del mese era chiamata Samhain “fine dell’estate”, quando le feste del fuoco introducevano il nuovo anno celtico. In seguito cristianizzato come vigilia di Ognissanti o Halloween, Samhain era ed è ancora una celebrazione dei morti un momento di mistero, magia e presagio per l’anno a venire. Ottobre si è sempre distinto per la stranezza del tempo e talvolta perché in molte regioni si verifica una sorta di seconda estate.
Mese pienamente autunnale, segna la fine del ciclo vegetativo delle piante e cambiamenti importanti nella vita degli animali. Le foglie di gran parte degli alberi sia in città che in campagna cambiano lentamente colore, segno che il loro lavoro di sintesi è terminato. Interi boschi si colorano di giallo, arancio, rosso, marrone, uno spettacolo che è alla portata di tutti.
Ottobre è inoltre legato al ciclo annuale della vite, in particolare per la lavorazione delle uve e la fermentazione del mosto. In campagna, finita la lavorazione dei terreni e raccolti gli ultimi tagli delle foraggifere ci si prepara alla semina del grano. Molti sono i frutti che questo mese ci regala, oltre alla già citata uva, troviamo castagne, noci, nocciole, mele e pere, giuggiole e le ultime pesche e susine. Nell’orto insalate, cicorie, spinaci, cavolfiori e broccoli, carote, fagioli già preannuncio di piatti più invernali sono il dono di Ottobre. Per gli appassionati questo mese è tempo anche di funghi, da raccogliere con sapienza e rispetto per il bosco e i suoi abitanti.
È la festa dell’equilibrio ed è tempo di bilanci: possiamo veramente passare in rassegna i frutti che abbiamo raccolto dal nostro lavoro. È il periodo dell’aratura, attività da sempre accompagnata da numerosi e diversi riti locali per ringraziare il raccolto e propiziarsi gli dei e pregarli affinché donassero un inverno mite o non troppo aspro.
È anche il tempo della vendemmia, che veniva anch’essa accompagnata da numerosi rituali grazie alla sua profonda valenza simbolica – la trasformazione dell’uva era vista come simbolo della trasformazione spirituale degli uomini che, come il vino viene chiuso nel buio delle botti e delle cantine, venivano iniziati ai riti misterici nel buio di santuari e templi sotterranei.
I meli sono carichi di frutti maturi, gli ultimi stormi di uccelli solcano il cielo, e le foglie dopo aver concluso il loro compito attendono che un tiepido e umido vento autunnale le porti via.
La Dea Terra si sta preparando ad affrontare il lungo letargo invernale e nel fare ciò indossa un nuovo abito, tinto con le sfumature più calde ed accese del rosso, del giallo e dell’arancio, facendoci dono con lo spettacolo poetico della sua bellezza in mutamento e con i suoi profumi intensi e antichi.
L’inizio d’autunno è una fase di transizione, che prelude alla grande trasformazione che avviene poi in Scorpione, e l’invito è ad approfittare delle ultime giornate di tiepido sole per fare passeggiate in natura, magari tra i boschi, dove godere degli intensi profumi e colori autunnali, accompagnati dallo stropiccio delle foglie sotto i piedi, per poi far ritorno al calore di casa, dove è possibile ritrovare il piacere della cose intime.