Il 1 Agosto si festeggia Lammas o Lughnasadh.
Lammas è uno dei 4 Sabba maggiori della Wicca e della Stregoneria italiana. Una festa legata al mondo agricolo ed in particolar modo alla raccolta del grano.
Corrispondenze
Simboli: Luna Piena
Colori: Rosso, Oro, Arancio, Verde
Erbe: Malvarosa, Erica, Prugna selvatica, Grano, Orzo, Acacia, Aloe, Incenso, Mirto, Foglie di Quercia, Girasoli
Incenso: Rosa, Sandalo
Oli: Rosa, Gelsomino, Garofano, Lillà e Gardenia
Cristalli: Corniola, Citrino, Ambra, Tormalina, Avventurina, Peridoto, Sardonite
Candele: Oro, Arancio, Verdi, Marrone chiaro
Questo è il tempo per insegnare ciò che avete appreso, per dividere i frutti della vostra conoscenza con il mondo.
Per le antiche genti la mietitura del grano era una festa decisiva, il frumento che riuscivano a raccogliere sarebbe stato il sostentamento della comunità, infatti il valore di questo cereale era, ed è enorme per l’alimentazione, soprattutto per la gente con poche risorse.
Lughnasadh(pronuncia Luunasa) deve il suo nome al Dio del fuoco e della luce Lugh, presente nelle mitologie nordiche, e significa la “commemorazione di Lugh”, ma l’origine mitologica della festa viene fatta risalire alla madre di Lugh, Tailitiu, la quale, nel tentativo di preparare per le messi la terra d’Irlanda, morì. Fu il Dio della luce a imporre agli Irlandesi l’istituzione di una festa in onore suo e di sua madre istituendo giochi funerari in ricordo della madre.
Lammas, o Lughnasadh, è una festa nata per aggregare; in questi giorni, infatti, le comunità si riunivano per ringraziare per l’abbondanza del raccolto o per chiedere agli Dei un raccolto migliore per l’anno successivo con la speranza di sopravvivere all’inverno.
Una delle più conosciute pratiche, in alcuni luoghi ancora oggi praticata, era quella di raccogliere l’ultimo covone mietuto e di farci una bambola che rappresentasse la Dea della terra e del grano, questa bambola veniva poi tenuta fino all’anno successivo per propiziare un raccolto migliore per l’avvenire e poi in alcune culture veniva bruciata.
Molte sono le tradizioni legate a questi giorni, in molti luoghi si svolgevano giochi di forza e prove in onore di Divinità, e in antichità i vincitori di queste prove divenivano i Re della comunità; in altre zone il fuoco la faceva da padrone e alle feste enormi falò venivano accesi in onore di questa o quella Divinità agreste.
Questa festa è inevitabilmente legata alle sue precedenti, dopo l’introspezione del Solstizio d’Estate è arrivato il momento di tirare le prime somme dell’anno trascorso e raccogliere i primi frutti che sono stati piantati e coltivati in noi. Essendo una festa Solare dove possibile sarebbe bene festeggiarla in pieno giorno alla presenza della Luce e del Sole, dove questo non è attuabile accendere fuochi e candele in modo che la luce sia sovrana anche sulla notte.
Si praticava anche la raccolta dei mirtilli a scopo divinatorio: se i mirtilli erano abbondanti, si riteneva che il raccolto sarebbe stato più che sufficiente.
All’alba della vigilia di Lughnasad si costruivano piccole capanne coperte di fiori, possibimente vicino a corsi d’acqua, dove gli innamorati dormivano insieme la notte del 31 Luglio.
E’ una festa che celebra sia il Dio che la Dea, un tempo sia di principio femminile che maschile, ma anche un momento di transizione. Anche se maturiamo ciò che abbiamo costruito, raccogliamo i meriti per il nostro lavoro, il Dio si sacrifica volontariamente per mano della Dea e il sangue è sui campi come i semi a primavera. Il grano che matura è il prodotto di una pianta morente. La promessa di una nuova vita è nel cuore di ogni spiga che matura, trasformandosi in grano e quindi in farina e poi in pane che ci sosterrà nei mesi che verranno. La Dea stessa, nella sua fase di Madre abbondante e prodiga è presente come mietitrice del grano, di anime e di vita, la Moira che gentilmente conduce la vita nella morte per poter ricreare ancora vita.
La Dea dell’Estate stende il suo mantello di verde e porta via il nero mantello dell’Anziana. La Dea però procura solo quello per cui lavoriamo e piantiamo con i nostri intenti.
E’ il momento in cui i giorni si accorceranno e i campi matureranno. I lunghi giorni d’estate ormai sono passati e noi vedremo i frutti dei nostri sforzi. Adesso è il momento di raccogliere.
Noi onoriamo questo periodo dell’anno celebrando l’estate. L’estate è caldo, crescita, abbondanza, lavoro e gioco che ovviamente accompagna tutti questi elementi.
Lunghe ore di luce solare, giardini rigogliosi, frutti del raccolto, verdure, erbe, conservazione, ghiacciatura di questo raccolto.
Noi celebriamo l’estate avendo però già un occhio all’inverno che verrà. La celebrazione di questo Sabbat è una pausa per rilassarci e aprirci ai cambiamenti della stagione, così che si può essere tutt’uno con le energie e ottenere quello che vogliamo.
Celebriamo così con conoscenza e riverenza questo Sacro giorno… raccogliamo i nostri frutti e prepariamo il terreno per la prossima semina.
Buon raccolto!