Oggi parliamo della Salvia, un’erba aromatica tanto semplice da reperire quanto preziosa per le sue qualità. Il suo nome che, deriva dal latino, ci fa intuire quanto già nell’antichità fosse tenuta terapeuticamente in considerazione: la radice del termine infatti è salus e significa salvezza.
I nativi americani la chiamavano erba dello spirito e la usavano per ripristinare pace ed equilibrio. In Egitto veniva data in forma di tisana alle donne per stimolarne la fertilità: Nella tradizione italiana la salvia veniva fumigata intorno alla sacerdotessa perché potesse predire il futuro o bruciata nelle case per allontanare incubi e negatività
La salvia è un elemento fondamentale della cucina tradizionale di tutta l’area del Mediterraneo per il suo profumo ma in pochi conoscono le sue virtù mediche.
Le virtù mediche della Salvia
La salvia benedice il nostro corpo lì dove passa iniziando con la sua azione di protezione della bocca (usando il decotto per sciacqui e gargarismi) nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni della gola, della gengivite, di ascessi dei denti, di ulcerazioni del cavo orale ed infiammazione dell’esofago.
La salvia inoltre aiuta a ridurre la sudorazione eccessiva, prevenendo quindi la perdita di sali minerali e acqua (sia bevendone il decotto che usandolo per tamponare le aree più soggette al sudore). Per questo motivo è una pianta fantastica per chi pratica sport e per far fronte ai disturbi della menopausa.
La salvia è tra i rimedi più potenti contro il mal di pancia, la diarrea e le indigestioni oltre che cicli mestruali dolorosi e bisogno di regolazione ormonale.
Per preparare il decotto di salvia avremo bisogno di:
- 300 millilitri d’acqua
- 8 foglie di salvia.
Porteremo l’acqua ad ebollizione, poi aggiungeremo le foglie di salvia e cuoceremo a fuoco lento per 10 minuti. Trascorso questo periodo di tempo, faremo raffreddare per circa 15 minuti e filtrando prima di bere. Come sempre, se ci piace, aggiungeremo, come sempre se ci piace, un cucchiaino di miele.
Solo un avvertimento: non eccedere con le dosi di pianta che in elevata quantità può essere tossica (del resto anche il prezzemolo, parente della cicuta può esserlo).