Tutta l’energia del sole della vita.
Il Peridoto era usato ad Atlantide, in Egitto e nelle civiltà Azteche e Inca, dove veniva impiegato per purificare il corpo e la mente. Nelle antiche scritture viene citato come una delle 12 pietre del pettorale del giudizio, usato dal sommo sacerdote durante le funzioni religiose.
Santa Ildegarda ne parla nei suoi scritti, attribuendogli un gran potere vivificatore e qualità febbrifughe, di guarigione del cuore e di potenziamento per la mente.
Il Peridoto ha un’energia simile a quella del topazio, contiene sole e vita. È una pietra verde che agisce sul quarto chakra, aprendolo all’amore. Ottima per le persone solitarie e chiuse, dona solarità e gioia di vivere.
I suoi toni di giallo la rendono adatta anche al terzo chakra. Il periodo connette questo centro energetico con il chakra del cuore, armonizzandolo e trasformando i sentimenti di invidia, rabbia, gelosia in sentimenti positivi, come la disponibilità, l’amore e la sicurezza.
Tale gemma inoltre aiuta a rendersi autonomi rispetto alle influenze esterne e a vivere l’esistenza in base alle proprie scelte, favorendo la crescita personale. Il Peridoto è considerato un potente equilibratore delle energie fisiche ed emotive. La tradizione segna questa pietra come quelle che lavorano anche sul terzo chakra, una capacità di migliorare il sistema digestivo, favorendo l’assorbimento delle sostanze nutritive. Risolverebbe anche congiunzioni di tipo emotivo, derivante da sentimenti di collera e di gelosia. Le emozioni negative, infatti, se non vengono rimosse possono dare luogo a problemi dell’apparato gastrointestinale. E il terzo chakra, che corrisponde alla nostra volontà ma anche al nutrimento alimentare spirituale, è sensibile ai sentimenti e alle emozioni.
Poiché il giallo è il colore della mente razionale, questa gemma aiuta la facoltà mentale relativa alla programmazione e all’organizzazione dello studio e del lavoro, e si rivela utile in tutte le occasioni in cui è necessaria la pianificazione di un progetto.
Secondo la tradizione, la situazione di purificazione, si esplicherebbe anche sul corpo, con una particolare azione benefica sul fegato, pancreas, cuore, reni e cistifellea. Agirebbe inoltre da tonico vivificando e ravvivando tutto l’organismo. Contribuirebbe a equilibrare il sistema endocrino, in particolare l’attività delle ghiandole surrenali.
Può essere indossata come ciondolo, collana o bracciale. Se si usa durante la meditazione si può posare sul terzo chakra per convertire la tensione nervosa in rilassamento e abbandono oppure in alternativa sul quarto chakra, secondo le necessità.
Si purifica con tutti i metodi precedentemente descritti, si ricarica la luce del sole.