Alberello dal fusto ramificato, abbondantemente coperto da foglie perenni, opposte, ovate, ruvide e di colore verde glauco. È una specie originaria delle regioni mediterranee, dove le sue applicazioni sono note fin dall’antichità. Considerata la regina delle labiate, fu definita dalla scuola medica salernitana salvia salvatrix.
La Salvia viene impiegata per combattere i disturbi gastrici e intestinali, dal momento che riduce il processo infiammatorio. E’ efficace contro la diarrea, la timpanite (l’infiammazione della membrana del timpano) e l’eccessiva traspirazione notturna. Riduce la secrezione lattea. L’essenza di Salvia viene molto utilizzata ed ha un ottimo effetto spasmolitico. Per uso esterno le foglie sono applicate sotto forma di gargarismi contro l’infiammazione del cavo orale e delle tonsille. La Salvia è preziosa anche per l’azione disinfettante e con gli impacchi e bagni si alleviano le malattie della pelle di origine micotica.
La Salvia manifesta una reale efficacia per regolarizzare i flussi mestruali, calma le reazioni dolorose, combatte i disturbi della menopausa. Ottimo stimolante generale, azione eupeptica, antisudorale e regolatrice del ciclo mestruale. Indicata per amenorrea e irregolarità. Ottima per la preparazione al parto. Secondo Valnet assunta un mese prima ridurrebbe dolori del travaglio. Utilizzata anche per le vampate di calore dovute ai disturbi della menopausa.
TRADZIONE
Nell’antico Egitto le donne bevevano tisane a base di Salvia perché sostenevano che poteva aumentare la fertilità. La tradizione sostiene che la Salvia riesca a riportare l’armonia dove vi sono delle liti, quindi è opportuno tenere un vasetto di salvia al centro della tavola se si sta attraversando un periodo difficile con i propri familiari.
Gli antichi riconoscevano a questa pianta moltissime virtù, infatti il suo nome viene dal termine latino Salus. Secondo la tradizione chi ha della Salvia nel suo giardino vive più a lungo degli altri. Già la scuola Salernitana la denominò salvatrix per le sue eccezionali virtù terapeutiche.
I fiori secondo la tradizione vanno raccolti all’alba del giorno dedicato a San Giovanni, il 24 giugno, in realtà si possono raccogliere da giugno ad agosto e vanno conservati in sacchetti di tela.
Nella tradizione mediterranea è un’erba di fondamentale importanza nei rituali di guarigione, soprattutto in caso di depressione, stanchezza esistenziale e di scarsa voglia di vivere. Bruciata sul braciere dona energia e vigore a qualsiasi attività, potenziando l’effetto delle altre erbe usate nei rituali. Protegge e purifica, allontanando malattie ed incidenti. Inoltre allunga la vita a chi la cura e la coltiva con passione e dedizione.
Ha un forte potere anche nei rituali per il denaro e viene usata in combinazione con monete di rame e pirite per ottenere il pagamento di un debito. Un mazzetto di erbe composto da Artemisia, Salvia, Rosmarino, Alloro e Timo se posto sotto il cuscino si dice aiuti ad avere sogni profetici.
L’olio essenziale di Salvia è un ingrediente di fondamentale importanza nei rituali di guarigione, soprattutto se la persona per la quale si compie il rito ha scampato un pericolo grave e ancora ne avverte l’ombra. E’ consigliabile usarlo nei luoghi dove si studia, si lavora e si medita.