Noto fin dai tempi antichi, si tramanda fosse usato nella mitica Atlantide, il turchese viene usato come pietra di protezione in molte culture, spesso abbinato al Corallo.
Era ed è tutt’ora una pietra sacra agli indiani d’America, per i quali è il simbolo del cielo, il respiro della vita, che ricorda all’essere umano di essere una creatura spirituale.
Il Turchese è un bilanciatore emozionale, come la gran parte delle pietre azzurre e blu che lavorano sul quinto chakra. Infatti su questo centro energetico favorisce la creatività a livello artistico e aiuta la comunicazione.
È utile quando si deve sostenere un discorso in pubblico, anche per il suo effetto rasserenante. Sviluppa inoltre sentimenti amichevoli verso il prossimo e senso di lealtà.
È una pietra adatta ai bambini poiché dovrebbe favorirne la crescita e proteggerli.
Questo Cristallo è in sintonia con il sesto chakra e per questo svolge un’azione calmante sulla mente razionale, inducendo pensieri positivi e rilassando il corpo.
Sviluppa sensibilità psichica e induce alla meditazione.
La tradizione affida a questa pietra la capacità di donare forza ed energia e ne consiglia l’uso nei momenti di stanchezza e depressione.
Sarebbe utile inoltre nelle affezioni respiratorie e nei casi di artrite. Neutralizzarebbe gli stati di acidità e potrebbe rilevarsi d’aiuto per il mal di stomaco. Bilancerebbe il sistema nervoso.
Si può indossare al dito mignolo, che corrisponde al quinto chakra, oppure come ciondolo all’altezza della gola per stabilizzare le emozioni e dare pace.
Durante la meditazione è bene posarlo sul sesto chakra per indurre pensieri positivi e stimorale la vista superiore.
Nella purificazione sono da evitare l’acqua e il metodo del sale, perché contiene rame. Meglio usare una drusa di cristallo di rocca o di ametista. Si ricarica esponendolo alla luce del sole o a quella della luna.