Secondo un’antica leggenda, un angelo insegna tutta la Torah alla creatura che attende di nascere poi, al momento del parto, l’angelo sfiora con un dito il bambino, tra la base del naso e la bocca, (come a dire: «silenzio») e cancella tutto il suo sapere.
Il bambino, nascendo, dimentica tutto ciò che ha imparato nel grembo materno: nasce puro e ignaro, ma con il segno di quel tocco sul labbro superiore. Questo gli ricorderà che la conoscenza è presente, solamente dimenticata. È per questo, che quando inseguiamo un’intuizione o un pensiero che ci sfugge, ci portiamo automaticamente il dito a quella significativa scannellatura.
Con le labbra parliamo, con le labbra baciamo, con le labbra fischiettiamo la nostra gioia, urla, sussurri, preghiere, dolori, canzoni e speranze vengono affidate al vento e a chi ci deve ascoltare passando dalle nostre labbra.
Dalle labbra lasciamo uscire la voce della nostra anima ma spesso le diamo per scontate e non ce ne curiamo. «Ciò che non può danzare sul bordo delle labbra – scrisse Christian Bobin – va a urlare in fondo all’anima».
Gli ingredienti del balsamo
Questa settimana vogliamo insegnarvi a creare un balsamo per le labbra che protegga, nutra e dimostri, a questo piccolo punto del nostro corpo, la nostra gratitudine.
- 3 cucchiai (45 ml) di olio di cocco;
- 1 cucchiaio (15 g) di burro di cacao;
- 1 cucchiaio (14 g) di cera d’api in gocce;
- 15 gocce di olio essenziale di menta.
Porre gli ingredienti in un contenitore a bagnomaria finché non si saranno sciolti e amalgamarli con una palettina di legno.
Inserire l’olio essenziale di menta lontano dal fuoco e dopo aver tolto il contenitore dall’acqua bollente per conservarne intatte tutte le proprietà.
A questo punto colare con attenzione la miscela in contenitori di vetro o di metallo, magari facendo uso di un piccolo imbuto di metallo, e tappare.
Un insieme di ingredienti antichissimi e magici che daranno nuova vita alle vostre labbra da usare a volontà anche per contrastare il disseccamento che in questo periodo causano il sole ed il mare.
La cera d’api
L’uso della cera d’api per unguenti e candele sacre risale alle prime religioni.
Gli antichi Egizi credevano che le api fossero nate dalle lacrime di Ra, il Dio Sole, e che quando le sue lacrime toccarono terra, vennero trasformate in api che costruirono arnie e produssero miele. Ciò fece sì che la cera d’api venisse onorata come sacra e che venisse usata solo per scopi spirituali.
Le api erano venerate in quanto sacre messaggere che portavano le preghiere dalla Terra al Cielo.
Oggi sappiamo che il mondo si regge sulla capacità di queste piccole amiche di trasportare vita e di conservarla al meglio tramite la produzione di miele, propoli e cera.
La cera d’api è un sottoprodotto dell’estrazione del miele: si ritiene che per raccogliere un chilo di miele le api debbano volare per 530.000 km.
La cera d’api è un ottimo eccipiente e contiene sostanze ad attività antisettica, propoli e polline.
Nell’antichità, inoltre, si riteneva che la cera d’api possedesse anche proprietà cicatrizzanti e, per tale ragione, essa veniva applicata calda (quindi fusa) sulle ferite, al fine di facilitarne la guarigione.
A questo splendido dono abbiamo unito il burro di cacao estratto dalle fave di theobroma cacao alla temperatura di 50°.
Una leggenda Maya
Narra la tradizione Maya che il dio Quetzalcoatl (Serpente Piumato) dalla pelle bianca e dalla lunga barba di piume colorate, arrivò sulla Terra con un dono per gli uomini, rubato agli dèi: un albero di cacao.
Quetzalcoatl insegnò agli uomini a coltivare questa preziosa pianta, a raccoglierne i frutti, e a macinarne i semi per creare una profumata bevanda, da insaporire con erbe e spezie.
Il dio con l’aiuto della divinità della pioggia Tlaloc e della dea della fertilità Xochiquetzal istruì gli uomini a beneficiare dei frutti della pianta divina.
Gli altri dèi, gelosi dell’alimento solo a loro riservato, decisero di inviare sulla terra il dio dell’oscurità Tezcatlipoca, astuto fratello di Quetzalcoatl. Per punire l’ingrato fratello, Tezcatlipoca preparò una bevanda con il pulque (tequila) e gliela fece bere fino a renderlo ebbro e ridicolo agli occhi degli umani che gli voltarono le spalle.
Al suo risveglio Quetzalcoatl vide abbandonate e secche le piante di cacao ed infastidito lasciò per sempre la Terra.
Tuttavia, alcuni semi di cacao caddero per sbaglio dalla sua tasca e, atterrando sulla fertile terra del Messico, diedero vita a nuovi alberi di cacao.
Le proprietà del burro di cacao
Il burro estratto è, come la cera d’api, un prodotto degno di una divinità contiene infatti polifenoli con azione antiossidante e antinfiammatoria, teobromina che è una sostanza lievemente diuretica, cardiotonica e vasodilatatoria, e caffeina che ha effetti eccitanti e migliora la concentrazione e i riflessi.
Esso inoltre ricco di vitamina E, potente antiossidante e conservante naturale, e di fitosteroli, antinfiammatori e riparatori della pelle ottimo contro eczemi, dermatiti, eruzioni cutanee e per le pelli più sensibili, come quelle dei bambini.
A queste due divine sostanze abbiamo aggiunto l’olio essenziale di menta perché alle le sue innumerevoli doti: antibatterica, antisettica, deodorante, antipiretica, antiemetica e rinfrescante, unisce la capacità di stimolazione della circolazione periferica rendendo le nostre labbra turgide e sensuali.
Una bellissima danza di natura che trasformerà in velluto la vostra bocca… per le parole che ne usciranno confidiamo nel vostro cuore.